La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove

Torviscosa, CID (piazzale Marinotti)
1 marzo - 30 ottobre 2014
Sabato e domenica, ore 10.00 - 20.00. Fuori orario per appuntamento
Aperture straordinarie: Lunedì 21 aprile (Pasquetta) e Venerdì 25 aprile (Festa della Liberazione), ore 10.00 - 20.00 

Ingresso gratuito

Un'eccezionale esposizione di documenti originali, manifesti, locandine, libri illustrati, cartoline, sculture, oggetti e ricostruzioni ambientali per descrivere il tessuto economico, sociale e culturale dell'Italia negli anni Trenta e la mobilitazione anche mediatica con cui il regime fascista accompagnò il programma politico e di riforma agraria noto come "battaglia del grano". La localizzazione della mostra non è casuale: Torviscosa è infatti proprio una delle città nuove oggetto della mostra ed è inoltre allo stesso tempo una company town, perché la sua fondazione è legata a una grande azienda italiana, la SNIA Viscosa.

L'iniziativa è inserita in un più ampio progetto finanziato dall'Unione Europea che prevede interventi di valorizzazione complessiva dei beni di archeologia industriale presenti a Torviscosa.

Tre sono le sezioni in cui è organizzato il percorso espositivo, dedicate rispettivamente a "Battaglia del grano e autarchia", "Bonifiche", "Città nuove". La "Battaglia del grano e autarchia" si apre con un'analisi storica, che presenta una lettura sull'economia italiana tra le due guerre, mettendo in rilievo la stretta connessione tra le politiche autarchiche e la bonifica integrale. Il tema dell'autarchia rientra in tutte le strategie di propaganda del regime e l'illustrazione diviene il principale mezzo per diffondere gli obiettivi della politica fascista: cartelloni, calendari, cartoline, locandine dedicate a settimane autarchiche ricoprono l'Italia e molti sono gli artisti che si cimentano nel tema, come ad esempio Dudovich, Nizzoli, Depero, Melis, Venna, Metlicovitz, Roveroni, Micaelles le cui realizzazioni sono esposte nella mostra. La seconda sezione, dedicata alle

"Bonifiche" si apre con la descrizione di tutti i tentativi di risanamento idrogeologico dell'Italia nel corso dei secoli e prosegue con l'analisi della legislazione fascista in materia di bonifica. L'ultima sezione riguarda la nascita delle "Città nuove", nella quale sono analizzati i motivi economici e sociali che portarono alla creazione di nuovi centri urbani e rurali nella penisola.

 

Mostra a cura di: Roberta Sciarretta

Catalogo: Edizioni Novecento, saggi critici a cura di: Giuseppe Parlato, Roberto Maiocchi, Chiara Barbato, Claudio Paradiso, Massimiliano Vittori, Matteo Di Marco, Sergio Zilli, Marco Zaganella, Carlotta Antonelli, Alberto Sulpizi, Claudio Marsilio, Daniele Lembo, Rino Caputo, Roberta Sciarretta.

Info: 0431 927929- 0431 929589- cultura@com-torviscosa.regione.fvg.it

 

Per le scuole

Il Comune di Torviscosa invita le scuole secondarie di primo e secondo grado a visitare la mostra. 

Le scuole interessate possono prenotare una visita in giorni e orari diversi da quelli di apertura, scrivendo all'indirizzo cultura@com-torviscosa.regione.fvg.it. L'ingresso è gratuito.

La cucina autarchica

A margine della mostra, le trattorie del luogo propongono un menu che si ispira alla cucina degli anni Trenta. L'indipendenza nei rapporti economici e politici perseguita dal governo italiano già negli anni Venti e infine proclamata con l'autarchia dopo le sanzioni del 1935 condizionò infatti la vita degli italiani in tutte le forme, compresa quella alimentare. La mancanza di materie prime estere costrinse alla ricerca di materie prime alternative, i cosiddetti “surrogati”: la fondazione di Torviscosa, per esempio, è legata al tentativo di estrarre la cellulosa dalla canna, anziché dal legno, e il nome del paese deriva dalla viscosa, la cosiddetta seta artificiale prodotta dalla SNIA. Allo stesso modo, il tè, commercializzato dagli inglesi, è sostituito con il carcadè di provenienza eritrea, il caffè con l’orzo o la cicoria; la carne è limitata a quella degli animali da cortile o sostituita con il pesce e alla pasta si preferisce il riso. In cucina scarseggiano anche i grassi, che devono essere destinati all'industria bellica, e, soprattutto, si devono utilizzare prodotti italiani e non ci si deve permettere alcuno spreco.

Le proposte gastronomiche delle trattorie locali utilizzano prodotti nostrani e ricette originali, ricavate da alcune pubblicazioni dell'epoca, come "La cucina durante le sanzioni” a cura del cuoco Battista Bassanelli (1936), “Autarchia nell'alimentazione. Corso di economia domestica” di Giovanni Longo (1941), “La cucina autarchica” di Elisabetta Randi (1942), i numeri degli anni Trenta della rivista “La cucina italiana”.

Perché questa mostra

La storiografia dedicata a Torviscosa, a parte qualche pregevole e raro caso, ha generalmente utilizzato come documentazione di base gli articoli e le pubblicazioni prodotte o curate, nel corso degli anni, dalla stessa SNIA Viscosa. Il quadro storico che ne è derivato è risultato abbastanza riduttivo, sia per comprendere il contesto economico e politico che ha fatto da sfondo alla creazione delle strutture industriali, agricole ed urbanistiche di questo paese, sia per capire e per delineare le pause, gli sviluppi e i cambiamenti economici e sociali susseguitisi nel secondo dopoguerra.

Il finanziamento del progetto POR FESR ha dato finalmente la possibilità di eseguire una fondamentale ricerca storica per integrare con nuova documentazione le fonti già note e per proporre nuove letture delle vicende locali in relazione al più ampio contesto nazionale ed europeo. A conclusione della prima fase di questo lavoro, che aveva l'obbiettivo di descrivere il contesto generale, è stata realizzata la mostra La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove”. In seguito, questa esposizione verrà contestualizzata con ulteriori materiali più specifici per la storia di Torviscosa, che saranno utilizzati per completare i percorsi e per l’organizzazione di laboratori su temi storici, tecnologici e ambientali.